LAZIO FURIOSA: CHIEDEVA RINVIO

La neve a Roma, i disagi per raggiungere l’aeroporto di Fiumicino e viaggiare verso Genova, l’impossibilità di allenarsi negli ultimi tre giorni e il campo ghiacciato di Marassi. «Questa partita non si doveva giocare». Lazio furiosa. Monta la protesta con la Lega, inflessibile l’arbitro Tagliavento nonostante il terreno fosse durissimo, ai limiti della praticabilità. Hernanes, che già non stava bene, s’è rifatto male alla caviglia durante il riscaldamento. Rocchi s’è stirato in avvio di partita, Stankevicius ha chiesto il cambio nella ripresa per problemi muscolari. Lazio furiosa.
S’è sentita danneggiata e non tutelata dalla Lega, ha pagato sul campo con la sconfitta e gli infortuni, peraltro messi in preventivo da Reja il giorno prima. Sembrava un copione già scritto. Così s’è presentato davanti ai microfoni il diesse Igli Tare. E’ venuto anche in sala-stampa, non si è fermato alle interviste televisive, per esprimere la rabbia e la delusione della società biancoceleste. «Bisognava rinviare la partita. Sapete tutti cosa è successo a Roma in questi giorni. Dopo la sfida con il Milan, non ci siamo allenati neppure una volta.
Abbiamo contattato la Lega. Il sindaco Alemanno aveva chiesto di non uscire di casa. E’ stato un problema arrivare a Fiumicino, siamo dovuti andare a prendere i giocatori a casa uno ad uno. E’ stato un viaggio allucinante. E poi, arrivati qui, abbiamo trovato un terreno impraticabile. Non è possibile giocare su un campo ghiacciato. Il rischio di riportare infortuni era alto e noi abbiamo perso tre giocatori». Il dirigente albanese ha portato avanti un discorso ad ampio respiro. «Vorrei ricordare che la Lazio rappresenta l’Italia in Europa League e tra una settimana o poco più dovremo scendere in campo con l’Atletico Madrid. Per colpa del campo di Marassi abbiamo perso tre giocatori e le conseguenze, a parte la sconfitta, saranno gravi anche nel futuro a breve scadenza. Proviamo grande amarezza». Per Rocchi c’è un sospetto stiramento e il rischio di doversi fermare per 15-20 giorni.

RABBIA - Sono state negative le risposte della Lega. «Ci hanno detto che a Genova la neve non c’era e che il campo era praticabile. Noi abbiamo visto tutt’altro». Si scivolava, i giocatori della Lazio non riuscivano a stare in piedi. E’ stata una partita falsata, condizionata. Tare ha applaudito il suo gruppo. «Reja e la squadra non hanno voluto parlare in segno di protesta. Questa partita non si doveva giocare. Ho visto grande carattere, lo ha dimostrato chi è stato in campo. Dopo il 3-0 la Lazio è riuscita a rimontare e sino all’ultimo minuto ha cercato il pareggio, giocando con coraggio. Mi dispiace perché questa sconfitta interrompe il nostro cammino e non ci permette di dare continuità al lavoro che stiamo facendo. E fa male questa situazione».

DANNI - Due pesi e due misure nel valutare l’intera giornata. Tare ha solo sfiorato la polemica da derby perché Roma-Inter è stata rinviata di un giorno e per gli stessi motivi alla Lazio non è stato concesso di far slittare l’appuntamento con il Genoa. «Ci hanno detto di venire a Genova. Non sono bastate neppure le ordinanze del sindaco Alemanno per far ragionare la Lega. Le abbiamo tentate tutte. E ora non si dica che vogliamo giustificare così la sconfitta. Io ho parlato negli stessi termini ai microfoni di Sky prima della partita. Non si poteva giocare. E’ stato un danno economico e non solo. Penso agli infortuni che ci condizioneranno nelle prossime gare. Spero almeno si riesca a dare un segnale forte. Quello che è successo alla Lazio, domani potrebbe accadere ad un’altra squadra. Chiediamo attenzione e maggiore rispetto. Non siamo stati tutelati». Tare ha risposto anche a chi gli chiedeva se la Lazio si fosse fatta sorprendere. «Non è che non volessimo andare via da Roma per allenarci, ma è successo tutto tra giovedì e venerdì. La partita non si doveva giocare per due motivi: tutto quello che è successo negli ultimi giorni e il campo ghiacciato di Marassi». CORRIEREDELLOSPORT

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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